208, con oltre 100 illustrazioni in b/n e 25 a colori
ELEONORA CHINAPPI ha conseguito il diploma di specializzazione e il dottorato di ricerca in Storia dell’arte medievale alla Sapienza Università di Roma. Titolare tra il 2022 e il 2023 di un assegno di ricerca dedicato al tema “Pittura e spazio sacro tra Roma, il Patrimonium Petri e il Regnum nel Medioevo” presso il dipartimento SARAS di Sapienza, dove è attualmente assegnista per il progetto “Memory of Montecassino – Virtual and Accessible Museum”. I suoi interessi vertono principalmente sulla produzione pittorica e scultorea dell’Italia centro-meridionale, a cui ha dedicato una monografia e diversi saggi pubblicati all’interno di importanti riviste e volumi scientifici.
La chiesa di San Pietro a Tuscania, già cattedrale, riveste nell’ambito della Storia dell’arte medievale un ruolo chiave e al contempo ‘scomodo’ che le deriva da un passato millenario dai contorni sfumati. Dietro questo monumento spiccatamente ermetico si celano complesse vicende storico-artistiche su cui correva l’obbligo di indagare attraverso uno studio integrale, a fronte di una situazione storiografica alquanto laconica e parzialmente datata. L’edificio narra gli esiti di diverse fasi edilizie rivelando per il Medioevo il susseguirsi di cantieri promossi da ambiziosi vescovi-concepteurs che lo trasformarono in una dinamica fucina, crocevia di maestranze tra le terre dell’Impero e quelle del Patrimonium Petri in Tuscia. L’età moderna non ne ha scalfito la facies medievale, consegnandola pressoché inalterata agli interventi di restauro promossi sul crinale del XVIII secolo che ne cristallizzarono l’aspetto generale fino al potente sisma che la scosse nell’inverno del 1971. Il volume propone una rilettura per i secoli medievali relativa alle questioni fondanti legate alle vicende della chiesa tuscanese, spaziando dalla veste architettonica alle decorazioni parietali sino agli arredi liturgici, con uno sguardo sempre attento al rapporto tra fruitore, immagine e spazio sacro, a partire dall’arrivo delle reliquie dei santi Secondiano et sociorum accolte nell’edificio altomedievale, mai del tutto perduto.
Introduzione – I. La cattedrale di San Pietro nell’alto Medioevo - 1. Dal litorale romano a Tuscania: la translatio dei corpi di san Secondiano et sociorum - 2. Dalla letteratura erudita al mito storiografico - 3. Spolia della chiesa altomedievale: riflessio- ni a margine della cattedrale ‘perduta’ – II. Il cantiere della nuova ecclesia - 1. Per un profilo dell’iniziatore: Riccardus! Chi era costui? - 2. La cripta: sulle tracce del progettista - 2.1. L’altare delle reliquie e il suo murale - 3. La chiesa ‘superiore’ - 3.1. Meditazioni su spazio sacro e allestimento liturgico - 3.2. La decorazione pittorica absidale e le Storie apostoliche del presbite- rio – III. La renovatio eclettica: gli interventi tra XII e XIII secolo - 1. Lo spazio d’ingresso: ampliamento o ripristino? - 2. Il pavimento musivo tra frammenti originali e interpolazioni - 3. Esegesi di una facciata ibrida: stile e iconografia di un manifesto antieretico – IV. La facies tardomedievale - 1. I punti cultuali secondari: gli altari ante, iuxta presbyterium et in crypta - 2. Perduti santorali e murali tardogotici – V. Al di là del Medioevo - 1. Un ultimo restyling: il pulpito e la recinzione presbite- riale - 2. L’edificio in età moderna: dall’oblio verso un’illusoria riscoperta – Appendice - La documentazione grafica dell’architetto Luigi Leporini (1950-1970) – APPARATI - Bibliografia - Indice dei nomi - Indice dei luoghi - Referenze fotografiche