Le componenti strutturali, formali e spaziali dell’architettura si addensano e si rivelano negli angoli. Come i demoni della tradizione religiosa e filosofica, benefici o malefici, gli angoli assumono un ruolo di intermediazione, di incontro e di scontro. Dal problema angolare del tempio dorico nell’antica Grecia, alla ripresa degli ordini architettonici nel Rinascimento, alla negazione dell’angolo in tante architetture moderne e contemporanee, questa parte della costruzione costituisce una vera e propria sfida per gli architetti. Il gioco di parole che titola la collana sottende l’intenzione di analizzare l’architettura partendo dagli angoli e dalle soluzioni di volta in volta proposte per analizzarne la complessità di significati e di relazioni dialettiche.
Francesco Paolo Fiore ha insegnato Storia dell’architettura presso l’Università di Roma Sapienza dal al , dove ha diretto il Dipartimento di Storia, disegno e restauro dell’architettura. Oggi è professore emerito, accademico di San Luca e membro del consiglio scientifico del CISA Andrea Palladio. Si è occupato dell’architettura e della teoria architettonica nel Quattrocento e nel Cinquecento e ha dedicato studi in particolare a Leon Battista Alberti, Francesco di Giorgio Martini, Sebastiano Serlio. Per Campisano ha pubblicato Architettura e arte militare. Mura e bastioni nella cultura del Rinascimento ().
Il palazzo Ducale di Urbino dialoga non solo con il centro urbano ma anche con il paesaggio collinare che circonda la città. L’articolata disposizione dei suoi volumi è il risultato della natura dei luoghi su cui sorge e dei più antichi edifici che sono stati compresi nel suo impianto. Numerosi studi sono stati dedicati a ricostruirne la storia e a interpretare l’eccezionale combinazione fra la committenza di Federico da Montefeltro e la collaborazione di architetti, pittori, scultori e maestranze da lui chiamati da molte parti d’Italia e di Europa. Il volume propone un itinerario lungo l’intero sviluppo del palazzo e si sofferma sui suoi nodi più significativi per discutere, a partire dall’architettura e dai suoi ordini, le stratificazioni avvenute e le originali e innovative soluzioni che fanno di Urbino un centro complementare e per alcuni aspetti alternativo a Firenze e a Roma nella seconda metà del Quattrocento.
Saggio introduttivo, Flavia Cantatore - Premesse - L’affaccio verso la città - L’affaccio verso il paesaggio - I cortili e il giardino pensile - La Data - Conclusioni - Bibliografia - Indice dei nomi e dei luoghi - Referenze fotografiche