Le componenti strutturali, formali e spaziali dell’architettura si addensano e si rivelano negli angoli. Come i demoni della tradizione religiosa e filosofica, benefici o malefici, gli angoli assumono un ruolo di intermediazione, di incontro e di scontro. Dal problema angolare del tempio dorico nell’antica Grecia, alla ripresa degli ordini architettonici nel Rinascimento, alla negazione dell’angolo in tante architetture moderne e contemporanee, questa parte della costruzione costituisce una vera e propria sfida per gli architetti. Il gioco di parole che titola la collana sottende l’intenzione di analizzare l’architettura partendo dagli angoli e dalle soluzioni di volta in volta proposte per analizzarne la complessità di significati e di relazioni dialettiche.
Adriano Ghisetti Giavarina, già professore di Storia dell’architettura presso l’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara, è stato docente in corsi e seminari del C.I.S.A. Andrea Palladio di Vicenza. Le sue ricerche riguardanti l’architettura del Rinascimento comprendono contributi sull’attività di Francesco di Giorgio, Biagio Rossetti, Peruzzi, Cola dell’Amatrice, Antonio il Giovane e Aristotele da Sangallo, Sanmicheli, Palladio.
L’edilizia storica di Ferrara è caratterizzata da murature in mattoni con decorazioni di terracotta e rari elementi in pietra. Tra questi ultimi sono spesso presenti, all’incrocio delle strade, soluzioni d’angolo ottenute con l’impiego di colonnine e pilastri, conformemente ad una tradizione dell’architettura altomedioevale, non solo padana, che a Ferrara ebbe seguito anche nei secoli successivi assumendo il carattere di una significativa peculiarità ambientale. Pertanto, tra i valori urbanistici del tessuto storico della città, trovano oggi speciale evidenza proprio i cantonali del Rinascimento che nell’Addizione di Ercole I d’Este, a partire dal quadrivio dell’antica via degli Angeli con via dei Prioni, dove si attesta il Palazzo dei Diamanti, configurano angoli di notevole interesse.
Introduzione, Alessandro Ippoliti – Premessa - Accentuazione dei cantonali nell’edilizia di Napoli e di Venezia - I cantonali della “vecchia Ferrara” - I cantonali di via degli Angeli: Palazzo Castelli, poi Prosperi-Sacrati; Palazzo di Bonifacio Bevilacqua; Palazzo di Sigismondo d’Este, detto “dei Diamanti”; Palazzo di Bernardino Taruffo, detto Rizo; Palazzo di Aldovrandino Turchi, detto Tegrino; I palazzi all’incrocio di via degli Angeli con la via di Santa Caterina - I cantonali della Piazza Nuova: Palazzo Ronchegalli, poi Rondinelli; Palazzo Strozzi - Una brevissima conclusione - Bibliografia - Indice dei nomi e dei luoghi - Referenze fotografiche