La mostra Marina Bindella. L’opera grafica 1988-2018 presenta una sessantina di opere dell’artista che coprono un trentennio di lavoro. L’esposizione è dedicata prevalentemente alla xilografia; i pochi disegni, acquerelli opitture servono a suggerire le ulteriori avventure di segni nati nell’ambito dell’incisione. Essaha sempre costituito per Bindella il laboratorio dove collaudare, controllare efiltrare il resto di un’attività creativa che predilige segni non gestuali, dove l’effetto luminoso è determinato dall’aggregarsi o dal diradarsi di tracce pulviscolari. La mostra segue il filo di tre «famiglie» disegni («biomorfe», «filigrane» e «incroci»): una divisione siffatta rende possibile ordinare i frutti di un lavoro che procede per invenzioni e varianti, dove pazienza e immaginazione si incontrano in momenti di intensa qualità poetica. Il catalogo comprende testi dei due curatori, Claudio Zambianchi e Antonella Renzitti, di Ilaria Schiaffini, Carlo Lorenzetti e Beatrice Peria, un’antologia critica (con scritti di Jolanda Nigro Covre, Daniela Fonti, Arianna Mercanti, Guido Strazza e Rosalba Zuccaro), una nota biografica di Arianna Mercanti, un elenco delle mostre e una bibliografia.
Marina Bindella, partendo dalla una base xilografica, si esprime attraverso diversi linguaggi grafici e pittorici. Ha partecipato alle più importanti rassegne internazionali di grafica, ottenendo numerosi premi. Tra le ultime mostre personali si ricordano quelle al MLAC di Roma (2015), al Museo di Castelvecchio di Verona (2017), all’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona (2017). Dal 1991 pubblica libri d’artista con varie private presses. Insegna all’Accademia di Belle Arti di Roma.