Franco Paliaga, è docente di storia dell’arte presso le scuole pubbliche italiane. Laureato e specializzato all’Università di Pisa, è stato borsista alla Fondazione di Storia dell’Arte Roberto Longhi di Firenze. Ha ottenuto il dottorato di ricerca presso l’Università degli studi di Udine e l’abilitazione scientifica nazionale come professore associato per l’insegnamento di storia dell’arte moderna nelle Università italiane. È autore di numerosi libri e saggi sulla pittura italiana del Cinque e Seicento apparsi sulle principali riviste italiane, collaborando a numerose mostre in Italia e all’estero. Fa parte del comitato redazionale della rivista “Valori Tattili”. Tra i suoi libri si segnalano: Pittori, incisori e architetti pisani nel secolo di Galileo (Pisa 2009); Natura in vetro. Studi sulla caraffa di fiori di Caravaggio (Roma 2012), Salvator Rosa e Giovanni Battista Ricciardi attraverso documenti inediti (Roma 2012) con Caterina Volpi, Orazio Riminaldi (Soncino 2013) con Pierluigi Carofano.
Se il Seicento è caratterizzato dalla presenza di grandi scienziati e letterati, lo sarà anche di pirati, corsari e filibustieri, pullulato di personaggi che della tecnica della finzione ne fecero un’arte, compreso i pittori. Alla stregua di ciarlatani, cantimbanchi, imbonitori, picari, bari, furfanti e impostori, anche i pittori furono esperti del raggiro, di furberie, astuzie e tranelli, eseguendo falsi spacciati per originali. Il libro indaga questo aspetto sommerso della loro attività trattando numerosi episodi di cui è ricca la letteratura aneddotica del periodo, come il caso di Terenzio Terenzi, Angelo Caroselli, Pietro Liberi, Pietro Della Vecchia, Luca Giordano, delle copie truffaldine di Caravaggio vendute per originali, dell’attività di Pier Francesco Mola o Salvator Rosa, i quali fecero eseguire dai loro allievi opere poi vendute come originali o le vicende di Niccolò Cassana e Sebastiano Ricci che ebbero problemi con la giustizia avendo spacciato falsi Correggio o Tiziano venduti alle corti di mezza Europa. Il volume affronta anche il problema della percezione e della fruizione di tali prodotti visti con gli occhi di un intenditore dell’epoca. Si è cercato di comprendere quali fossero gli strumenti interpretativi, quali i meccanismi adottati e le capacità attributive allora in possesso dei professori e dei periti d’arte o degli amateurs e dilettanti per non cadere nelle trappole dell’inganno, distinguendo le copie dalle opere autentiche, i falsi dagli originali.
Prefazione, Claudio Strinati – Introduzione – I. IL TEMPO SCOPRE LA VERITÀ - L’inganno - Imitazione, contraffazione e manipolazione - Le copie - Caravaggio: Il problema delle copie ritenute autografe - Il plagio della propria arte: Pierfrancesco Mola - La strana coppia: Niccolò Cassana e Sebastiano Ricci – II. L’UOMO CREDE PIÙ FACILMENTE VERO CIÒ CHE PREFERISCE SIA VERO - Doti, capacità attributive e conflitti di competenza – Bibliografia