L’abbazia di Bominaco in Abruzzo

  • Organizzazione architettonica e progetto decorativo, XI-XIII secolo
  • Vinni Lucherini

  • Collana
    Saggi di Storia dell’Arte
  • Anno
    2016
  • Pagine
    368, con oltre 160 illustrazioni in b/n e a colori
  • Formato
    15,5 x 21,5 cm, brossura
  • ISBN
    978-88-98229-65-9

  • Prezzo
    € 40,00  ESAURITO

L’autore

Vinni Lucherini è professore di Storia dell’arte medievale all’Università degli Studi di Napoli Federico ii. Le sue ricerche attuali riguardano la rappresentazione della regalità nei regni di Napoli e d’Ungheria nel periodo angioino. Ha pubblicato studi sulla pittura e la scultura medievali abruzzesi, la Montecassino desideriana, i monumenti sepolcrali e i rituali funerari dei re capetingi e angioini, la cronachistica medievale, la storiografia e l’antiquaria di età moderna. Il suo libro sulla cattedrale medievale di Napoli (2009) ha aperto una nuova strada di ricerca tra storia dell’arte medievale e costruzioni storiche e letterarie moderne del passato.

L’opera

Bominaco, sede di un’antica abbazia benedettina abruzzese, è celebre per le sue pitture medievali, tra le più suggestive e le meglio conservate in Europa. Episodi evangelici, santi, profeti, lussuose composizioni vegetali e geometriche ricoprono integralmente le pareti di una delle architetture del complesso monastico, nota con il titolo di San Pellegrino, formando un programma iconografico singolare, a uso dei monaci, con scoperte valenze memoriali. Da dove venivano gli artisti in grado di ideare e realizzare un insieme di tale ambizione? Che legame può riconoscersi con le grandi imprese pittoriche romane della prima metà del Duecento? Che funzione rivestivano questo edificio e la sua decorazione pittorica nell’economia dell’abbazia? E che relazione avevano con la grande chiesa abbaziale dedicata alla Vergine, fondata tra fine XI e inizio XII secolo? Quali abati furono promotori di queste opere? Il libro si propone di restituire la storia medievale e moderna dell’abbazia in cui le pitture videro la luce, attraverso una ricerca di prima mano negli archivi e sui monumenti: nuove ipotesi e nuove conclusioni vi sono formulate in relazione alle architetture e alle loro decorazioni, agli arredi liturgici e ai loro assetti, all’identificazione degli abati committenti e ai loro moventi. Le datazioni proposte disegnano un quadro inedito di relazioni politiche e artistiche con i grandi centri del potere dell’Italia medievale centro-meridionale.

Sommario

Introduzione – Cap. I: Percorsi storiografici e questioni di metodo - La riscoperta del Medioevo meridionale - Gli eruditi ottocenteschi di fronte al patrimonio abruzzese - Esperienze di studio del territorio a cavallo tra due secoli - Émile Bertaux e l’Abruzzo: le innovazioni come importazioni transalpine - Il primo Novecento: vecchie e nuove ipotesi benedettine - Il secondo Novecento: processi di periferizzazione storiografica – Cap. II: L’abbazia di Bominaco nel Medioevo abruzzese - La fondazione, la pertinenza farfense, la donazione ai vescovi valvensi - Gli abati di Bominaco di fronte a vescovi e papi - La trasformazione dell’abbazia in badia ecclesiastica e lo ius patronatus laicale – Capitolo III: Le architetture e l’allestimento degli spazi - Le intitolazioni alla Vergine Maria e a san Pellegrino - Santa Maria - San Pellegrino – Capitolo IV: Il programma pittorico di San Pellegrino - Le pitture e gli interventi di restauro - I temi iconografici e la loro distribuzione - I motivi decorativi vegetali e geometrici – Capitolo V: Bominaco e Roma - Uno stile romano di primo Duecento in San Pellegrino - L’abate Berardo, committente di San Pellegrino, e la datazione delle pitture: 1232-1233 circa - Il calendario liturgico, elemento monumentale caratteristico di spazi - monastici non sacramentali – Epilogo – Bibliografia