Salvatore Enrico Anselmi è dottore di ricerca in Memoria e materia delle opere d’arte, Università degli studi della Tuscia. Studioso delle committenze nobiliari di età barocca in area centro-italiana, collabora con il Centro di Studi sulla Cultura e l’Immagine di Roma. Ha tenuto insegnamenti di Storia dell’arte moderna in varie università e presso la facoltà di Conservazione dei beni culturali dell’Università della Tuscia dove attualmente svolge attività di ricerca. Oltre a numerosi saggi, apparsi su riviste e atti di convegno, ha pubblicato Committenze a Orte in età barocca. Cultura gesuita e influenza pozziana. Gli Alberti e i Nuzzi (Roma, 2006).
Tra XVI e XVII secolo un’ampia enclave dello Stato Pontificio è interessata dalle vicende di committenza connesse all’istituzione del ducato di Castro e dello stato satellite di Latera e Farnese. Sulla scorta di una capillare indagine archivistica, condotta su documenti in gran parte inediti, viene tracciata una nuova disamina delle problematiche filologico-attributive in riferimento alla costruzione e decorazione di residenze, complessi chiesastici, spazi privati e della corte situati in alcuni tra i principali centri urbani farnesiani. La scelta è caduta su Capodimonte, Castro, Farnese, Gradoli, Grotte di Castro, Ronciglione e Vallerano, a tutt’oggi oggetto da parte della letteratura specialistica di analisi difforme. È argomento di rinnovata indagine, e in alcuni casi emerge in questa sede per la prima volta, il coinvolgimento di architetti quali Antonio da Sangallo il Giovane, Vignola, Antonio Garzoni da Viggiù, Francesco Peparelli. Si delinea altresì il diffondersi in area farnesiana della koinè raffaellesca, sottoposta a vulgata nel primo quarto del Cinquecento, e segnala il coinvolgimento in provincia di protagonisti nella vicenda di primo Seicento come Orazio Gentileschi, Lanfranco, Antonio Maria Panico. I fenomeni di ‘committenza indotta’ e di mediazione culturale tra ‘centro’ e ‘periferia’ individuano le altre tematiche affrontate in questo volume che, per la ricchezza degli apparati e la qualità del materiale reperito, costituisce uno strumento funzionale alla conoscenza approfondita del mecenatismo farnesiano.
Introduzione. Mecenatismo farnesiano tra ‘centro’ e ‘periferia’. Caratteri e funzione della committenza artistica in Tuscia - Ascendenze raffaellesche nei cicli pittorici delle residenze di Capodimonte e Gradoli: L’Investitura di Ranuccio Farnese nella rocca di Capodimonte - Il palazzo di Gradoli, un esempio di architettura dell’equilibrio. Persistenza vitruviana ed esigenze della committenza nel progetto di Antonio da Sangallo il Giovane - Le origini orientali di casa Farnese. Il fregio delle Battaglie di terra e di mare - Gli affreschi nella sala del loggiato - Il santuario della Vergine del Ruscello di Vallerano. Ricostruzione di un cantiere del Seicento attraverso i documenti: In contado architectus. Progettisti e maestranze in una fabbrica minore del Barocco - I laterali delle cappelle. Proposte per il catalogo di Stefano Menicucci - I Farnese di Latera: Antonio Maria Panico e Orazio Gentileschi al servizio di Mario Farnese - Ermetismo e cultura alchemica nelle decorazioni della chiesa di Santa Maria della Cavarella a Farnese - Esempi di committenza indotta a Ronciglione: L’insula farnesiana - Schedatura dei centri urbani: Capodimonte - Castro - Farnese - Gradoli - Grotte di Castro - Vallerano – Apparati: Appendice documentarie - Bibliografia