Il bel palatio in forma di castello

  • Flaminia Bardati
  • Gaillon tra Flamboyant e Rinascimento

  • Collana
    Saggi di Storia dell’Arte
  • Anno
    2009
  • Pagine
    272, con oltre 70 illustrazioni in bicromia
  • Formato
    15,5 x 21,5 cm, brossura
  • ISBN
    978-88-88168-50-0

  • Prezzo
    € 40,00€ 38,00 Sconto 5%

l’autore

Flaminia Bardati, architetto, ha conseguito nel 2002 il dottorato di ricerca in Storia dell’architettura (Università di Roma “La Sapienza”) e in Storia dell’arte (Centre des Études Supérieures de la Renaissance, Tours), specializzandosi sugli scambi artistici tra Italia e Francia nei secoli XV-XVI e sul ruolo della committenza. Le sue pubblicazioni vertono principalmente su Primaticcio, Vignola, i castelli di Fontainebleau e Gaillon, l’area della Cancelleria a Roma, la scultura francese del primo Cinquecento. Autrice di numerosi saggi, ha curato con Anna Rosellini il volume Arte e architettura. Le cornici della storia (Bruno Mondadori Editore, 2007).

L’opera

Ricostruito dal cardinale Georges ier d’Amboise a cavallo tra Quattro e Cinquecento, il castello di Gaillon, in Normandia, rappresenta un episodio fondamentale per la comprensione del primo Rinascimento oltralpe. Sintesi tra tradizione funzionale francese, ricerca contemporanea flamboyant e profondo interesse per le novità decorative provenienti dall’Italia, esso costituisce un laboratorio internazionale in cui si concludono le esperienze del xv secolo e si aprono le strade per il nuovo corso dell’architettura francese nel xvi. La personalità e l’ambizione del committente, la sua competizione personale con Giulio ii, le enormi ricchezze destinate alla fabbrica, la presenza di artisti francesi, italiani e fiamminghi sul cantiere, fanno infatti di Gaillon un edificio di riferimento per lo sviluppo del Rinascimento in Francia. Accompagnato da una Antologia delle principali descrizioni del castello tra Cinque e Settecento, il volume ripercorre le tappe essenziali della costruzione, soffermandosi sulle influenze italiane nelle scelte linguistiche e distributive, sull’uso dell’Antico, sulle scelte di auto-rappresentazione del committente e sui giardini, complemento indispensabile per una residenza principesca dell’epoca. Uno sguardo alle successive trasformazioni della dimora, infine, proietta la fabbrica sospesa tra Flamboyant e Rinascimento nella più squisita maniera del secondo Cinquecento francese.

Sommario

Prefazione. «À l’anticque et à la mode françoise», Paola Zampa - Introduzione - «Ipse est vere rex Franciae». Georges Ier d’Amboise, cardinale e mecenate - Da manoir a residenza principesca: le tappe della costruzione del castello di Gaillon - Progetto e realizzazione: ipotesi per le ragioni di una trasformazione - Tra nobiltà francese e corte papale: modelli per le residenze di Georges d’Amboise - L’Antico a Gaillon - Il cantiere: un laboratorio internazionale a cavallo tra Quattro e Cinquecento - Il parco e il giardino: gli spazi «per caza o per delectazione» di un cardinal-legato del Rinascimento - Oltre Georges d’Amboise: Gaillon nel corso del Cinquecento - Conclusioni - Tavole -Antologia di fonti - Bibliografia