Laureata in architettura all’Università IUAV di Venezia (2006), Francesca Mattei ha ottenuto il Master in Storia dell’Architettura presso l’Università di Roma 3 (2008) e ha conseguito il dottorato di ricerca in Storia dell’Architettura presso l’Università IUAV di Venezia (2012) discutendo una tesi su palazzo Naselli a Ferrara. È autrice di saggi sull’architettura moderna e contemporanea.
Nella lettera dedicatoria delle Regole generali di architettura, Sebastiano Serlio certifica l’appartenenza di palazzo Naselli alla nuova architettura, e lo inserisce in un elenco di edifici eseguiti da architetti e patrocinati dacommittenti, che parlano una sorta di lingua comune delle forme. Secondo l’architetto, la modernità del palazzo discende dalla competenza del suo committente, Giuliano Naselli, gratificato nelle pagine del trattato come intendente di architettura insieme all’umanista ferrarese Celio Calcagnini. Muovendo dalle parole di Serlio, il libro ripercorre lavicenda dell’edificio, primo palazzo all’antica costruito a Ferrara, eillustra i legami che intercorrono tra Naselli, protonotario apostolico ecanonico della cattedrale di Ferrara, e gli esponenti dei circoli artistici e letterari di diversi centri italiani. La menzione di Calcagnini nelle Regole generali di architettura offre l’occasione per indagare il suo interesse per l’arte del costruire. L’umanista diviene la chiave d’accesso alpanorama degli intendenti di architettura presenti alla corte degli Estensi nel primo Cinquecento. D’altra parte, attraverso la lente di palazzo Naselli, il volume racconta l’introduzione della modernità in campo architettonico nel ducato, proponendo nuove attribuzioni. Inoltre, sulla facciata e nel cortile di palazzo Naselli, si trova un apparato di iscrizioni di grande interesse, un vero e proprio programma ideologico, articolato tramite citazioni dall’opera di Erasmo da Rotterdam e dai testi più letti dagli umanisti del XV e XVI secolo. Un programma che, negli anni della Riforma, rimanda alle controversie religiose ormai diffuse anche a sud delle Alpi. Sitratta di temi che consentono di esplorare larelazione tra il palazzo ferrarese e alcune fabbriche coeve - palazzo Bocchi a Bologna, palazzo Grimani a Venezia, villa Trissino a Cricoli. L’accurata analisi dell’architettura, il reperimento di documenti inediti einuovi dati sulla committenza permettono infine di riflettere sul problema attributivo di palazzo Naselli, e di avanzare una nuova ipotesi.
Prefazione. Erasmo e Vitruvio. Architettura e religiosità a palazzo Naselli, Massimo Bulgarelli – Introduzione – L’architettura di palazzo Naselli - La fabbrica e la sua posizione nella città - L’architettura - Ipotesi ricostruttive della distribuzione originaria – Giuliano Naselli – Erudizione e architettura: Celio Calcagnini, Ludovico Ariosto, Terzo Terzi - Celio Calcagnini e l’architettura - La biblioteca di Celio Calcagnini - Il sepolcro di Celio Calcagnini - Terzo Terzi: studi e cantieri - I disegni di Terzo Terzi e il progetto per la Montagna di Sotto - Umanesimo e architettura – Epigrafi - Architettura, committenza, eterodossia - Le epigrafi nel cortile di palazzo Naselli - Palazzo Contughi a Ferrara - Palazzo Bocchi a Bologna - Geroglifici, emblemi, simboli – Divagazioni intorno a Girolamo da Carpi architetto - Il problema attributivo di palazzo Naselli - Il portale di palazzo Contughi e la lavorazione della pietra a Ferrara - L’introduzione del rustico a Ferrara - Disegni di architettura nel Taccuino romano – Sebastiano Serlio consulente d’architettura - Ferrara - Venezia - Vicenza - Bologna – Epilogo: architettura e eterodossia – APPARATI - Cronologia di palazzo Naselli – Appendice documentaria – Bibliografia